Perché alcune foto hanno lo sfondo sfocato e il soggetto nitido

Quando guardiamo una fotografia con il soggetto perfettamente nitido e lo sfondo dolcemente sfocato, stiamo osservando un effetto chiamato profondità di campo.
È uno degli strumenti più potenti in fotografia per dirigere l’attenzione e creare atmosfera.

Che cos’è la profondità di campo

La profondità di campo rappresenta la zona dell’immagine che appare nitida.
Tutto ciò che si trova davanti o dietro a questa zona diventa progressivamente sfocato.
Questo effetto è controllato da vari fattori tecnici, ma anche da scelte creative.

L’apertura del diaframma

Il primo elemento da considerare è il diaframma dell’obiettivo.
Più il diaframma è aperto (valori f piccoli come f/1.8 o f/2.8), più la profondità di campo diminuisce.
Il soggetto risulta a fuoco, mentre lo sfondo si dissolve in un piacevole sfocato.
Al contrario, con diaframmi chiusi (f/8, f/11 o superiori), tutto appare nitido.

Distanza e lunghezza focale

La distanza dal soggetto influisce molto: più ti avvicini, più lo sfondo diventa morbido.
Anche la lunghezza focale ha un ruolo: con obiettivi tele (85 mm, 105 mm, 200 mm) lo sfocato risulta più marcato rispetto ai grandangolari.

Dimensione del sensore e bokeh

Un sensore grande (come nei modelli full frame) crea una sfocatura più evidente rispetto a un sensore piccolo.
Ma non basta: la qualità dello sfocato, detta bokeh, dipende dal design dell’obiettivo e dal numero di lamelle del diaframma.
Un buon bokeh trasforma i punti luce in sfere morbide e armoniose.

Come ottenere lo sfondo sfocato

  • Usa un obiettivo luminoso (f/1.4 – f/2.8).
  • Avvicinati al soggetto e allontanalo dallo sfondo.
  • Scegli una focale medio-lunga (da 50 mm in su).
  • Metti a fuoco con precisione, preferibilmente sugli occhi nei ritratti.
  • Tieni tempi di scatto rapidi per evitare il mosso.

Smartphone e modalità Ritratto

Negli smartphone, l’effetto sfocato è spesso simulato via software.
L’intelligenza artificiale isola il soggetto e ricrea digitalmente la profondità di campo.
Il risultato può essere sorprendente, ma non sempre perfetto con capelli, vetri o contorni complessi.

Conclusione

La profondità di campo non è solo una questione tecnica.
È un linguaggio visivo che serve a raccontare: isolare un volto, far emergere un dettaglio, rendere intimo uno scatto.
Imparare a gestirla significa dare alla fotografia la forza di guidare lo sguardo e l’emozione.

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